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Conoscersi attraverso il ciclo dei 7 anni

Tutti i modelli sono inequivocabilmente sbagliati!
Detto questo, alcuni sono utili e ci offrono l’opportunità di osservare in modo diverso, di aumentare la nostra consapevolezza e guardare dove eravamo nella vita da una prospettiva diversa.

In questo specifico caso, trovo che riconoscere i cicli della vita che attraversiamo sia un modo utile per osservare e riflettere sulle nostre vite. Questa consapevolezza può permetterti di assumere una prospettiva più ampia e apportare miglioramenti nelle aree della tua vita in cui vedi la necessità di un cambiamento.

Ma partiamo da un fatto scientifico: il tuo corpo e la tua mente cambiano ogni 7 anni.
Entro quel periodo ogni singola cellula del tuo corpo è stata sostituita con una nuova. E non solo il cambiamento si limita alle cellule, ma anche la forma del tuo corpo cambia.
Anche la psicologia, a sua volta, individua dei cicli settennali di trasformazione individuale cosicché ogni sette anni sperimentiamo una rigenerazione psicofisica dell’intero organismo.
In pratica, ogni 7 anni, sei una nuova persona con un nuovo corpo!

Un concetto cabalistico vede poi il 7 come numero naturale del mondo:
7 giorni alla settimana
7 note sulla scala musicale
7 direzioni (sinistra, destra, su, giù, avanti, indietro, centro)
La vita stessa sembra essere basata sulla legge dei sette: i bambini nascono dopo un numero ottimale di settimane in utero – 280 giorni (un multiplo di 7).

Torniamo ai nostri cicli di vita

Ci sono stati molti approcci alle fasi dello sviluppo e alle pietre miliari della vita, dagli stadi cognitivi di sviluppo di Jean Piaget, all’approccio di Erikson allo sviluppo psico-sociale, fino ad arrivare al modello più esoterico di Steiner.
Secondo Rudolf Steiner (filosofo austriaco, mistico e scienziato esoterico) questi cicli sono estremamente importanti e costanti per tutta la vita andando a spiegare i cambiamenti fisici, emotivi e mentali che si verificano in determinati periodi di tempo, ed ogni ciclo è settennale.

0-7 anni –  E’ probabilmente il più importante stadio della vita. Impariamo i concetti di “io” e “amore”. L’educazione dovrebbe essere esperienziale e sensoriale, perché i bambini a questa età imparano meglio per imitazione. A sette anni, la maggior parte dei bambini perde i denti da latte, il che indica una crescente indipendenza, è inoltre l’inizio del temperamento, delle abitudini e il miglioramento delle capacità di memoria.

7-14: la nostra personalità sta iniziando a formarsi. L’istruzione dovrebbe iniziare in questo momento – lettura, scrittura e matematica – ma dovrebbe concentrarsi più sulla coltivazione dell’immaginazione e della vita emotiva del bambino.
Si ha il primo inizio di esplorazione della vita interiore.

14-21: si diventa più consapevoli di noi stessi. L’istruzione secondaria dovrebbe consistere in materie specializzate che si concentrano sulla promozione della comprensione intellettuale, del giudizio indipendente e della responsabilità sociale. In questo ciclo si iniziano a sviluppare interessi, siano essi spirituali, artistici o più mondani, e ci si inizia a porre domande a proposito dello scopo della vita.

21-28: entriamo nell'”età adulta”. Tutto ciò che abbiamo imparato fino a questo punto influenza il modo in cui affrontiamo i nostri percorsi di carriera e le relazioni interpersonali.
La nostra corazza dovrebbe iniziare ad ammorbidirsi, permettendoci di vedere il mondo che ci circonda in modo più obiettivo e con più comprensione e intuizione. (sottolineo in questa fase l’uso del condizionale)

28-35: iniziamo a guardarci dentro, a determinare chi siamo veramente rispetto a chi siamo stati spinti a diventare. Questo è un momento di ispirazione e scoperta, sia a livello personale che a livello più ampio. Secondo la scienza, il picco di efficienza intellettuale viene raggiunto quando ci avviciniamo ai 35 anni.

35-42: primo bilancio, cominciamo a rivalutare noi stessi ed esaminare i frutti del nostro lavoro fino a questo punto. Può essere un momento di irrequietezza perché iniziamo a guardare ciò che ci rende o meno felici. Se abbiamo imparato qualcosa nel ciclo precedente, possiamo sviluppare ulteriormente l’idea.

42-49: Può arrivare la famigerata crisi di mezza età! Questo è il ciclo in cui la maggior parte delle persone valuta un cambiamento – carriera o partner. È il momento in cui distilliamo tutte le nostre esperienze fino a questo punto e ne usciamo con un nuovo scopo o direzione più focalizzata (o così dovrebbe essere!) Il rovescio della medaglia è che alcune persone portano tutte le loro paure e insicurezze in questo ciclo e non sempre riescono a compiere quel passo verso il cambiamento e quindi la crescita.
Perché lo scopo dovrebbe di essere più sistemati nelle nostre personalità, più a nostro agio nella nostra pelle e pronti a lasciare il segno nel mondo.

49-56: facciamo l’inventario delle nostre vite, dei nostri scopi e delle nostre convinzioni. Alcuni di noi possono perdere un po’ di vitalità fisica, il che ci porta a guardarci più dentro e mettere in discussione la nostra spiritualità.

56-63: iniziamo ad essere in pace con chi siamo e allo stesso tempo apportiamo modifiche in termini di attività. Diventiamo più disposti ad adattare i nostri modi in modo che le nostre relazioni siano più soddisfacenti. È un momento di scoperta del sé, di differenziazione del nostro vero sé dal conglomerato di influenze sulla nostra vita – come quelle delle nostre famiglie, dei nostri insegnanti e della nostra cultura. La parte difficile è riconciliare il nostro giovane sé con il nostro vecchio sé. Carl Jung lo descrisse come “Individuazione” – il processo di realizzazione che siamo indipendenti dalle forze che ci hanno trasformato. Quando ci rendiamo conto che c’è una relazione tra noi e tutto il resto nel cosmo, iniziamo a scoprire il Divino in noi stessi.

63-70: diventiamo meno attaccati al mondo e più accettanti delle persone nella nostra vita, apprezzando le differenze tra di noi. Molti tendono a riflettere sulla loro vita fino a questo punto, su ciò che ha significato per loro, e si vedono in una sorta di bivio. E’ qui che si inizia a pensare alla morte

70-77: se i cicli precedenti si sono svolti secondo il corso, questo è il momento in cui diventiamo più intuitivi e accettanti. Se siamo stati fedeli a noi stessi, esplorando e connettendoci alle nostre vite interiori, ora dovremmo essere in grado di raccogliere quell’esperienza e usare la conoscenza per migliorare le nostre vite e le nostre relazioni. Possiamo anche aiutare gli altri con la loro ricerca.

77-84 e oltre: si spera che gli ultimi cicli ti abbiano permesso di diventare più percettivo e in sintonia con la tua spiritualità. Potresti vedere la tua vita non solo come la totalità dei cicli descritti, ma come un tutt’uno di tutti coloro che sono venuti prima di te e di tutti coloro che verranno dopo.

Tanta teoria fino ad ora…cerchiamo di rendere pratico ciò che hai appena letto.
Io personalmente mi sono divertita a riconoscermi e posizionarmi sulle varie fasi della vita e…tu? Provaci!
Scoprirai che alcuni cicli potrebbero essersi sovrapposti un po’, soprattutto se non sei stato in grado di risolvere qualcosa, in questo caso ricordati che  continueranno a influenzarti mentre attraversi la vita.

Sulla base dei cicli di 7 anni, ecco un esercizio che puoi sperimentare

Per ogni ciclo scrivi:

Credenze: quali convinzioni predominavano quel periodo della tua  vita? Quante di queste si potrebbero definire “limitanti”?
Valori: quali valori ti hanno direzionato in quel periodo della tua vita?
Atteggiamenti: Come hai reagito agli eventi che ti sono capitati nelle varie fasi?

Ora confronta i vari periodi? Cosa è cambiato? A che punto sei ora? Come vorresti veramente essere?

Una volta che hai un’idea più chiara della tua evoluzione  sarai in grado di osservare quelle reazioni predefinite man mano che si presentano e decidere come vuoi migliorare.

Tutti i modelli sono sbagliati ma alcuni sono utili

George Edward  P. Box

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