Le coppie mi coinvolgono per aiutarli nelle capacità di creare e mantenere sia la vicinanza che la connessione desiderata per la loro relazione romantica.
Molto spesso la coppia co-crea una dinamica che allontana l’uno dall’altro.
Spesso i 2 soggetti in questione non se ne rendono conto, ma ci sono piccole “cose” che i partner fanno costantemente per sabotare il potenziale dell’intimità.
Iniziamo con il dire che non bisogna mai perdere di vista che:
- La distanza può portare alla disconnessione.
- La disconnessione può portare all’incomprensione
- L’incomprensione può portare al risentimento.
La consapevolezza di questa dinamica a cascata ti dà il potere di proteggere il legame con il tuo partner. E’ necessario contrastare questa dinamica promuovendo la vicinanza.
Il primo passo è notare gli schemi nocivi e abitudinari.
Dopodiché è indispensabile interromperli.
Per ultimo cambiarli con schemi sani.
- Smetti di additare l’altro colpevolizzandolo della mancanza di intimità.
Cosa stai facendo tu? Cosa potresti cambiare? - Smetti di respingere il partner!
Chiediti perché lo stai respingendo. Per ripicca? Per risentimento? Perché ti aspetti qualcosa? - Sii te stesso. La più importante…
Se stai usando tattiche, o se senti di non essere spontaneo, domandati perché!
Chi lavora con me sa quanto io sconsigli caldamente l’utilizzo di qualsiasi tattica.
Tra le varie tecniche per migliorare la vicinanza con il partner esiste quella del “TOUCH”.
Utilizzata in altri ambiti ma che ben si applica anche alla coppia.
Si tratta di un acronimo per identificare 5 punti da seguire, così ti sarà più facile ricordarli!
Support the Team
Stay Optimistic
Try to Understand
Be Constructive
Avoid Hyperbole
T=Support the Team: siete una coppia, siete un “NOI”!
Quando parlate evitate di utilizzare l’ IO o il TU, risulta giudicante. Siete una squadra, non dimenticatelo mai, pensarla in questo modo rafforza la prospettiva.
O=Stay Optimistic: quando descrivi ciò che non ti piace o che vorresti cambiare, utilizza parole come “attualmente”, “ancora” e “al momento”. La tua relazione è dinamica, quindi quando dici qualcosa come “non siamo ancora stati in grado di capire le cose che entrambi amiamo fare insieme” pone il tuo partner più predisposto all’ascolto rispetto ad un “non passi del tempo con me”.
U=Try to Understand: una parte divertente dell’avere una relazione è che non potrai mai essere nella testa del tuo partner. Lo vedi come un problema?
In realtà dovresti vederla come una scoperta continua, ricorda a te stesso che non sai cosa vuol dire essere il tuo partner e potrebbe sorprenderti anche dopo anni. Non partire da preconcetti, lasciati andare, evita di dare per scontato di sapere come si sente il tuo partner.
Ma soprattutto chiedi e domanda. Fai domande al tuo partner sulle emozioni che prova, sui desideri che ha, sui pensieri che gli pesano.
C=Be Constructive: capita spessissimo, non si fanno richieste al partner di ciò che si vuole veramente. Perché sorpresa sorpresa…neanche il tuo partner ha la capacità di essere nella tua testa, quindi se non proponi, non potrà mai immaginarlo.
Lanciati in richieste e in proposte. Chiedi quello che vuoi in positivo piuttosto che chiedere quello che non vuoi. Per prima cosa, chiedi quello che vuoi. Probabilmente sarai sorpreso di quanti partner in una relazione vogliono le cose ma non le chiedono mai ai loro partner. E ti scioccherebbe quanti dei loro partner vorrebbero farli se solo sapessero!
H=Avoid Hyperbole: “Mai” e “sempre” possono suonare come armi, peggio ancora come una prigione senza via di scampo. In una conversazione in cui si dicono all’altro queste 2 paroline lo stiamo giudicando (implicitamente) di essere incapace. Sostituiscile con “A volte” e “Spesso”.
Vedi il tuo partner come la persona dinamica e complessa di cui ti sei innamorato, esattamente come te.
Prova per un periodo e noterai dei cambiamenti, ricorda che il cambiamento non viene dall’intenzione ma dal fare concretamente. Senza azioni non ci sarà nessun cambiamento.
Non sono il tempo né le circostanze a creare l’intimità, ma solo la predisposizione.
Jane Austen